Classe energetica: come influenza il valore della casa?
L'acquisto dell'abitazione è una meta che, soprattutto nella cultura italiana, mantiene una elevata posizione tra le necessità predominanti dei cittadini. Per molti una necessità, per altri un'idea di indipendenza e, per alcuni, un sogno.
L' attuale scena immobiliare italiana non è sicuramente della più proficue, ma non di meno l'investimento immobiliare rimane uno dei più stabili, se paragonato ad investimenti molto più volatili, come ad esempio la borsa.
Una caratteristica che accompagna un'immobile è la rispettiva CLASSE ENERGETICA.
Essa rappresenta qualitativamente quanto l'immobile è dispendioso in termini di consumi energetici, ed influisce sul valore stesso della casa.
Già da un'anno circa è obbligatorio accompagnare alla compravendita di una casa la certificazione energetica. Tale incombenza diverrà obbligatoria anche per i contratti di locazione a partire da luglio 2012.
Di norma è in fase di rogito che viene richiesta la certificazione energetica e non necessariamente al compromesso, ma tale documento sta assumendo sempre più valore come mezzo per valutare gli aspetti qualitativi di una proprietà, considerato il fatto che interviene direttamente sui consumi annui di riscaldamento, energia elettrica, ecc. Le classi energetiche partono dalla A+ che rappresenta il consumo energetico più basso, fino ad arrivare alla classe G con il massimo consumo per il riscaldamento.
Ecco una tabella che riassume le varie categorie:
- Classe energetica A: meno di 30 Kwh/mq annuo
- Classe energetica B: tra 31-50 Kwh/mq annuo
- Classe energetica C: tra 51-70 Kwh/mq annuo
- Classe energetica D: tra 71-90 Kwh/mq annuo
- Classe energetica E: tra 91-120 Kwh/mq annuo
- Classe energetica F: tra 121-160 Kwh/mq annuo
- Classe energetica G: oltre 160 Kwh/mq annuo
Attualmente quasi il 90% degli edifici esistenti ricade sotto la classe G.
La notizia positiva è che non sempre gli interventi sull'immobile per aumentarne la classe energetica (ossia ridurre i consumi) sono costosi o eccessivamente invasivi.
Azioni relativamente semplici come la sostituzione degli infissi, la copertura esterna dei muri tramite coibentazione (cappotto) e l'adattamento dell'impianto di riscaldamento permettono di abbattere i consumi anche fino al 40%.
Non ultimo è il vantaggio di poter detrarre fiscalmente i lavori di ammodernamento atti a migliorare la classe energetica, innalzando anche il valore dell'immobile stesso.