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Pensione integrativa: conviene?

 

Nell'attuale scena previdenziale Italiana, il cui futuro appare sempre più incerto, il numero di persone che decidono di sottoscrivere un piano pensionistico integrativo è - progressivamente - in crescita, specialmente negli ultimi anni.

Cos'è la pensione integrativa?

La pensione integrativa, chiamata anche complementare, prevede l'accantonamento di un capitale attraverso diverse forme di previdenza, grazie al quale, alla data di scadenza del contratto di polizza, il soggetto contraente potrà usufruire di una rendita a vita o in alternativa potrà riscattare il capitale accumulato e rivalutato nel corso degli anni.

 

Come funziona la pensione integrativa?

La pensione integrativa su basa sul concetto di distribuzione. Essa sarà costituita dal capitale versato nel corso degli anni di contribuzione, mediante il pagamento di premi a scadenza mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale, annuale oppure una tantum.

 

Tali versamenti ad importo predeterminato verranno investiti, dall'ente finanziario che gestisce il capitale, in vari strumenti finanziari più o meno a rischio, come i titoli di stato (molto poco rischiosi) oppure le azioni (con un fattore di rischio più elevato).

 

Un esempio potrebbe essere un lavoratore di 35 anni che sottoscrive una pensione integrativa della durata di 30 anni, con un capitale finale di 80.000 euro.

Nella fase di sottoscrizione del contratto di pensione integrativa o complementare verrà calcolato un coefficiente basato su differenti parametri, tra i quali il sesso del contraente e la sua età. Tale coefficiente verrà espresso in percentuale.

 

In questo caso, ipotizzando un coefficiente del 5%, il risparmiatore percepirà con modalità vitalizia a partire dai 65 anni, una cifra mensile pari a circa 333 euro.

Il calcolo sarà: (80000/100)*5=4000 diviso 12 mesi = 333 euro al mese per il resto della sua vita.

 

Conclusioni

La pensione integrativa offre vantaggi, come la deducibilità fiscale di una fetta degli importi versati, oppure la possibilità di un accumulo economico che può raggiungere anche cifre consistenti. Ma allo stesso modo porta con se anche alcuni svantaggi come l'impossibilità di recuperare l'intero capitale versato prima della scadenza e il rischio, seppur minimo in certi casi, di perdere parte del capitale investito.

 

Il decidere se questo strumento finanziario sia conveniente o meno rimane una scelta puramente soggettiva legata a molti fattori, tra i quali il profilo di rischio del risparmiatore, le sue idee ed aspettative, alla sua predisposizione al rischio, ecc.

 

Ne consegue che per alcuni può rivelarsi un ottimo strumento per garantirsi un'entrata in più in aggiunta alla normale pensione, mentre per altri potrebbero esserci altre tipologie di investimento più interessanti e redditizie.

 

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Written by: Riccardo Penati

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