Sempre più spesso gli operatori dei settori prevenzione e recupero dalle droghe ricevono chiamate di genitori allarmati che dicono: ”Mio figlio si fa solo le canne, eppure ha allucinazioni e attacchi di panico, come è possibile..?”. Ecco la risposta ufficiale pubblicata dall’EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction), fornita in occasione della pubblicazione della loro relazione annuale sulle droghe per l’anno 2014.
A fronte di domande sempre più preoccupanti di genitori che osservano nei loro figli reazioni che vanno ben oltre quelle menzionate da chi sostiene che le "canne" sono solo "canne" (facendo presumere blandi effetti collaterali come conseguenza del consumo di droghe "leggere"...), pubblichiamo il link al video (in inglese, dura 8 minuti ma è MOLTO chiaro ed esplicito) ed un estratto dei dettagli forniti dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) in merito all'evoluzione della Cannabis pubblicato nella Relazione annuale sull'evoluzione del fenomeno della droga nell'Unione Europea per il 2014.
In questo video David Potter, Direttore della Ricerca Botanica e Coltivazione della GW Pharmaceuticals UK, dà alcune spiegazioni riguardo alla coltivazione di Cannabis che sono utili per capire come mai, negli anni, la potenza di questa sostanza è giunta ad un punto tale da provocare questi insoliti fenomeni.
La particolare "evoluzione" della pianta Cannabis
Il video spiega in modo chiaro che la cannabis esiste nella sua forma maschile e femminile. Quella che produce droga, per mezzo del fiore, è la forma femminile. Le inflorescenze della pianta di cannabis sono ricoperte da microscopiche strutture chiamate tricosi, che rappresentano la parte in cui è presente la maggior parte dei cannabinoidi, gli ingredienti attivi della pianta.
Ad oggi sono stati identificati più di 80 cannabinoidi, ma due di essi sono i più conosciuti e quelli che ci interessano ai fini di questo articolo:
- il THC (Tetrahydrocannabinolo) e
- il CBD (Cannabidiolo)
Il THC è il cannabinoide che crea lo “sballo”, mentre il CBD è di fatto un anti-psicotico che bilancia l’azione del THC.
In una coltivazione selvatica di Cannabis, sarebbero presenti piante con alto THC e con CBD quasi puro, con variazioni naturali di potenza, ma con la presenza di entrambi i cannabinoidi.
Ciò che è successo in molte generazioni è che i coltivatori di cannabis hanno mantenuto i semi dei tipi di piante che davano lo “sballo” maggiore. Quello che in realtà hanno fatto è stato selezionare il tipo di piante col THC puro, tralasciando le altre e come risultato di ciò il patrimonio genetico del CBD sta scomparendo.
Le conseguenze
A questo punto nel video interviene Laurent Laniel dell’Osservatorio EMCDDA, dichiarando che che uno dei maggiori problemi associati con la cannabis ad alta potenza negli ultimi anni è il fatto che essa è fatta sempre di più con piante che hanno un basso contenuto di CBD e a causa di ciò vediamo un aumento di alcune forme di malattia mentale associata all'uso di Cannabis.
Inoltre, David Potter spiega che ci sono due tipi di cannabis:
- Quella tradizionale, coltivata all’aperto, in una situazione in cui ci sono sia la pianta maschio che quella femmina la cui potenza è abbassata poiché l’energia viene utilizzata per la produzione di semi.
- La "seedless cannabis" ossia cannabis senza semi o Sensimilla, cioè la cannabis moderna che vede una coltivazione solo femminile, in assenza di piante maschio, che ha quindi molta più potenza.
Le conclusioni
L’aumento della percentuale di THC dovuto ai metodi di coltivazione e la selezione da parte dei coltivatori dei tipi di cannabis più potenti, con conseguente estinzione quasi totale del cannabinoide CBD con proprietà anti-psicotiche, hanno portato alla creazione della cannabis odierna con le conseguenti manifestazioni di disturbi mentali che molti genitori non si spiegano nei propri figli.
Articolo courtesy of: narcononsudeuropa.org - Fonte: Osservatorio Europeo EMCDDA